Con i social media, non c’è mai il rischio di annoiarsi. Lo scenario cambia rapidamente e, di conseguenza, ognuno di noi deve ridefinire la propria presenza online.
Vediamo quindi quali saranno i nuovi trend e le tendenze social di quest’anno.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sui social e sui contenuti
L’intelligenza artificiale generativa ha segnato un cambiamento epocale irrompendo nel mainstream nel 2022. L’interesse è stato così elevato che dal 2022 al 2023 i topic legati all’apprendimento dell’intelligenza artificiale sono aumentati del 550%, secondo un’analisi di oltre 15.500 articoli e post sui social media.
Gli operatori del marketing sui social media si sono rapidamente adeguati a questa tendenza. Molte società riferiscono che stanno pianificando di raddoppiare l’uso dell’intelligenza artificiale per svariate attività, addirittura triplicandolo o quadruplicandolo in alcuni casi.
- +318% delle aziende che prevedono di utilizzare l’intelligenza artificiale per le attività di assistenza clienti nel 2024
- +260% aumento della quantità di organizzazioni che prevedono di utilizzare l’intelligenza artificiale per la modifica delle immagini nel 2024
Fonte: Hootsuite
L’intelligenza artificiale generativa può essere una fonte di speranza per i professionisti, ma non è priva di rischi. Infatti, non è detto che il pubblico abbracci pienamente l’intelligenza artificiale.
Il 62% dei consumatori afferma di essere poco propenso all’interazione e alla fiducia in un contenuto sapendo che è stato generato da un’applicazione di intelligenza artificiale.
Secondo i sondaggi, la generazione Z afferma di essere più abile delle altre generazioni nel distinguere ciò che è reale da ciò che è creato dall’intelligenza artificiale. Proprio per questo, è anche più probabile che si fidino ed interagiscano maggiormente con i contenuti creati dall’intelligenza artificiale. Per le stesse ragioni, la generazione dei baby boomer è l’opposto speculare sotto tutti i punti di vista.
Nel 2024, i brand saranno impegnati a ridefinire il concetto di “autenticità”, il motore che muove i social media. La questione non è più legata a chi (o cosa) crea i contenuti, ma riguarda l’esperienza che questi contenuti sono in grado di creare.
Le tendenze delle piattaforme
Sii dove si trova il tuo pubblico, dicevano. Solo che ora il tuo pubblico è dappertutto. L’utente medio, attivo sui social media, accede a circa sette piattaforme diverse ogni mese. Sette.
Per i brand, mantenere una presenza costante su una moltitudine di canali, è molto difficile. La presenza omnicanale rappresenta una spesa, soprattutto di tempo ed energie.
I contenuti social devono essere, infatti, personalizzati per un pubblico specifico, adeguando linguaggio e gergo alle tendenze, agli hashtag, al numero di caratteri e alle specifiche visive e di formato di ciascuna piattaforma.
Inoltre, le piattaforme cambiano costantemente. Sorgono spesso nuove funzionalità di sponsorizzazione che rendono complicata un’attività social costante.
Prendi Twitter/X, ad esempio. La maggior parte (60%) delle società americane ha un profilo Twitter/X, ma solo un terzo ritiene fortemente che ciò possa avvantaggiare la propria attività, il che potrebbe spiegare il calo del 7% delle iscrizioni.
Secondo i dati raccolti da un’indagine di Hootsuite, ecco come si sta evolvendo la tendenza delle iscrizioni alle piattaforme social da parte di brand e aziende.
- WhatsApp: -18%
- X (Twitter): -7%
- Facebook: -1%
- Instagram: +1%
- LinkedIn: +5%
- TikTok: +16%
Nel 2024, le aziende e i brand con una visione più strategica non riterranno opportuno gestire un profilo su ogni singola piattaforma social. Si concentreranno invece sui canali che offrono le migliori prestazioni in termini di ritorno sull’investimento (ROI). Se avranno sufficiente fiducia e coraggio, potrebbero anche decidere di abbandonare completamente una o due piattaforme.
Questo perché specializzarsi in alcune piattaforme selezionate è decisamente più efficace che cercare di essere presenti su un numero eccessivo di esse.
Intrattenimento
“Intrattenimento” può essere una parola intimidatoria, soprattutto se lavori in un’organizzazione “seria” (per non parlare di un settore regolamentato). Riesci a collegare l’intrattenimento a qualcosa di quantificabile, come il ROI?
Ma i consumatori lo dicono forte e chiaro. Dopo essere rimasti in contatto con familiari e amici, il motivo principale per cui utilizzano i social media è divertirsi e rilassarsi mentalmente, secondo recenti sondaggi di Social Insider.
Non solo. È emerso che ai consumatori non piace quando i marchi sono troppo concentrati sull’autopromozione.
Il 34% dei consumatori afferma che “troppa autopromozione” è un importante fattore di svolta nel modo in cui percepiscono i marchi sui social. Perciò, una certa riconoscibilità da parte del brand non può che fare piacere all’utente medio.
Il problema è che i brand sembrano avere altre idee: lo stesso sondaggio mostra che quasi la metà dei professionisti del marketing pubblica aggiornamenti o notizie esclusivamente su prodotti. Si tratta di un’enorme disconnessione tra ciò che i marchi pubblicano e ciò che le persone vogliono veramente vedere.
Nel 2024, i brand che pubblicheranno contenuti divertenti o intrattenenti sui social riusciranno a conquistarsi l’attenzione degli utenti.
Dopotutto, i social media sono uno spazio interattivo dove lo scambio di valore è una strada a doppio senso.
Questa non è una strategia su cui puoi orientarti da un giorno all’altro (ovviamente). Ma se la tua vecchia strategia, basata principalmente sulla promozione, non funziona come prima, è tempo di tornare alla vera forza dei social media: costruire consapevolezza del marchio e relazioni a lungo termine con il tuo pubblico attraverso il coinvolgimento.