Spesso, dare consigli agli altri è molto più semplice che risolvere i propri problemi. Questo fenomeno, noto come “distancing”, implica l’adozione di una prospettiva diversa, quasi come se si osservasse la situazione dall’esterno. E la ricerca conferma che questa può essere un’efficace strategia di coping, specialmente quando siamo sotto pressione.
In uno studio, gli studenti furono sottoposti al Trier Social Stress Test, che prevede la preparazione e l’esecuzione di un discorso pubblico. Prima dell’intervento, i partecipanti ebbero tre minuti per riflettere sulla propria ansia. Alcuni si chiesero “Perché mi sento così?”, mentre ad altri fu chiesto di adottare un distacco riflettendo in terza persona “Perché [inserire il proprio nome] si sente così?”. Il secondo gruppo non solo ha ottenuto punteggi migliori, ma si è anche sentito meglio, dimostrando minori segnali di negatività.
Allora, come possiamo utilizzare il distancing a nostro vantaggio nella vita professionale? Ecco alcuni consigli:
- Parlate a voi stessi come se foste un osservatore esterno, utilizzando il vostro nome o pronomi in terza persona.
- Proiettatevi nel futuro e chiedetevi come vedrete l’attuale sfida tra un mese o un anno.
- Mettetevi nei panni di un’altra persona. Cosa penserebbe di questa situazione?
- Datevi un consiglio come se lo steste dando a un amico.
Adottare queste strategie può aiutare a creare una distanza emotiva dalle situazioni stressanti, permettendoci di gestirle con maggiore oggettività e calma. Non solo miglioreremo le nostre prestazioni sotto stress, ma potremo anche navigare le sfide quotidiane con una nuova prospettiva rinvigorita.