Quando appare la notifica di una e mail o di un messaggio corriamo a leggerlo: e siamo davvero veloci: ci mettiamo in media solo 6 secondi. Ed ovviamente interrompiamo ogni attività per leggerlo subito.
Succede perché la notifica è la promessa di una novità e ogni novità, ci premia con una dose di dopamina, un ormone che genera benessere.
E alla promessa di dopamina non sappiamo resistere… Ne cerchiamo in continuazione.
Quindi interrompiamo ciò che stiamo facendo anche se sappiamo che l’interruzione è uno spreco di tempo: per riprendere la concentrazione al livello pre interruzione, infatti, ci vogliono un bel po’ di minuti (23’15’’ Secondo la dottoressa MARK della University of California, ci dui abbiamo parlato in un altro post).
Tutto parte da uno stimolo iniziale – un suono, una luce il cosiddetto trigger – che spinge ad agire senza riflettere. Sul computer o sul telefono compare una notifica, e nasce l’impulso a leggere il messaggio per provocare la scarica di dopamina.
Come evitare che il trigger scateni la fame di dopamina?
- disattivare notifiche di mail e messaggi da ogni device
- controllare messaggi e mail in momenti predefiniti: ad esempio, al mattino, alle 10.00, alle 12:00, alle 15.00 e naturalmente alla sera.
- chiudere i programmi di messaggistica subito dopo l’uso
- spostare l’icona dei programmi dalla pagina iniziale, inserendola in cartelle sulle schermate successive per creare delle difficoltà alla consultazione.
- lasciare il cellulare in un’altra stanza,
- Programmare il tempo che vogliamo investire nell’aggiornarci sulla rete: leggere newsletter, guardare video, dare un’occhiata ad articoli, ecc.
In altre parole, per non essere travolti dalla promessa di dopamina, decidiamo noi stessi quando andare a cercarci notifiche e notizie on line