Quando pensiamo alla Generazione Z, inconsciamente la associamo subito ad un’assoluta padronanza della tecnologia digitale, in qualunque forma quest’ultima si presenti.
In effetti, meglio di qualunque altra generazione, la Gen Z ha una grande familiarità quotidiana con app, piattaforme social, videogiochi e servizi streaming. Eppure, secondo un report di The Verge, tutte queste conoscenze si scontrano con notevoli lacune nella comprensione delle basi tecnologiche più tradizionali, come l’organizzazione dei file su un computer o l’utilizzo di tecnologie considerate retrò, quali scanner e stampanti.
Questa discrepanza non deriva da una mancanza generale di competenza tecnologica, ma piuttosto dal fatto che la loro esperienza è stata prevalentemente modellata dall’uso di una tecnologia mobile. E questo diventa problematico man mano che la Generazione Z inizia a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
La generazione in esame non è cresciuta con una varietà indiscriminata di tecnologie digitali, ma piuttosto con quelle specificatamente mobile, che offrono un’interfaccia utente intuitiva e un accesso immediato ai contenuti. Quest’approccio ha condotto a una comprensione superficiale di come i dati vengano effettivamente gestiti e archiviati al di là delle app. Per esempio, mentre la maggior parte dei membri della Gen Z può scattare e condividere foto con estrema facilità, molti potrebbero non comprendere il percorso di archiviazione di queste immagini oltre la semplice apparizione nell’app Rullino Fotografico.
Come spiega il creator Max Simon, l’accesso immediato ai contenuti ha reso talmente intuitiva la gestione dell’informazione che, quando si presenta una sfida minima, come programmare una riunione, la Generazione Z può trovarsi disorientata.
Tuttavia, le skills della Generazione Z risiedono altrove. La Gen Z dimostra una notevole capacità di adattamento, superiore a quella dei colleghi più esperti, e sono spesso proattivi nel cercare assistenza. La propensione al “trial and error” (ovvero la ripetizione per tentativi variando le condizioni fino a trovare una soluzione) e alla risoluzione dei problemi tramite ricerche su Google è una competenza che distingue la Generazione Z, potenzialmente accentuando il divario con le generazioni precedenti.
Si pone, poi, una domanda legittima: perché, nel 2024, continuiamo a dipendere da scanner e stampanti?