L’evoluzione personale e professionale è un processo in costante divenire, e la ricerca dell’efficacia ci impone di abbracciare il cambiamento con regolarità. Il perfezionamento continuo delle nostre abilità è essenziale per ottenere risultati sempre migliori. Tuttavia, molti di noi esitano davanti al cambiamento, spesso a causa di quella che viene chiamata “illusione di fine della storia”: la convinzione che siamo arrivati al punto finale del nostro sviluppo personale e che rimarremo tali per il resto della vita. Il lavoro di Dan Gilbert ci svela che, indipendentemente dalle nostre intenzioni o dalla nostra consapevolezza, noi cambiamo.
E ad ogni età, a 18 come a 68 anni, magari a ritmi diversi ma cambiamo. Le sue ricerche hanno mostrato che le persone sottovalutano non solo quanto cambiano nel tempo i loro valori, (il piacere, il successo e l’onestà), ma anche le n ostre preferenze quotidiane, come l’amicizia, le vacanze, gli hobby e i gusti musicali. La sorpresa viene dal fatto che la ricerca ci dice che non ci aspettiamo di cambiare, ma cambiamo comunque. E questo a prescindere dall’età.
Una possibile spiegazione è che, mentre è facile ricordare il passato, ci risulta difficile immaginare il nostro futuro. Questa difficoltà ci porta a credere erroneamente che i cambiamenti futuri siano meno probabili. Il cambiamento, quindi, è ineluttabile. La nostra personalità e i nostri valori si rimodellano costantemente, anche senza il nostro intervento consapevole. La scelta che ci si pone è se subire passivamente questi cambiamenti o diventare protagonisti attivi del nostro percorso di evoluzione.